La centenaria tradizione del latte di mandorla
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Storicamente
si trovano riferimenti alla preparazione di questo latte sin dalla fine del XVII
secolo. I frati dell’ordine dei Minimi di San Francesco di Paola del convento
di Santa Maria del Camí, nel centro dell'isola di Maiorca dove abbondano i
mandorli, hanno contribuito, fin da quel periodo, alla diffusione di questa
preziosa ricetta. I Minimi, che osservavano una rigida regola in merito alla
scelta dei cibi, in quanto escludevano, carni animali e derivati di ogni
genere, preparavano il latte di mandorla con una macina manuale di pietra. Durante
la triturazione delle mandorle veniva aggiunta acqua; il liquido così
ottenuto veniva bollito in due momenti successivi e poco per volta si aggiungevano diversi condimenti per
ottenere il prodotto finale. Una volta all'anno questo mulino veniva aperto agli
abitanti del paese che potevano utilizzarlo per prepararsi questa bevanda. Il
consumo del latte di mandorle si diffuse nelle zone limitrofe in cui i monaci
andavano a mendicare e a predicare. I conventi dei Frati Minimi si diffusero
anche in Sicilia ed è logico pensare che la ricetta si sia diffusa nell’isola
grazie a questi monaci.
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Preparazione del latte di mandorla, secondo la
tradizione di Frati Minimi, ancora tramandata nell’isola di Miorca.
Dopo aver privato le mandorle dalla
loro buccia si mettono a scaldare con
acqua e si pelano. Si passa quindi alla triturazione delle mandorle e si
aggiunge acqua. Il liquido così ottenuto deve essere situato sul fuoco fino
all'ebollizione una prima volta, mescolando continuamente per evitare che si
attacchi al tegame. Si aggiungono 800 gr. di zucchero per ogni chilo di
mandorle utilizzate, buccia di limone e cannella in stecca secondo il proprio
gusto. La preparazione così ottenuta deve essere messa di nuovo sul fuoco per
altre due ore circa senza mai smettere di mescolare.
Preparazione del latte di mandorla, secondo la
tradizione siciliana
La mandorla da usare è
preferibilmente quella pizzuta di Avola, che nel ragusano e siracusano si
raccoglie in settembre. Se si desidera ottenere un latte di mandorla bianco (ho
avuto modo, proprio nel ragusano, di provare anche un’ottima variante con la
buccia), bisogna preventivamente privare le mandorle della pellicola che le
ricopre immergendole in acqua bollente per pochi minuti. Le mandorle devono
essere, quindi, asciugate e tritate. Si procede avvolgendo piccoli quantitativi
di polpa ottenuta in fazzoletti bianchi di cotone immergendoli ripetutamente in
acqua calda e strizzandoli fino a quando le mandorle perderanno la loro
essenza. Da questa infusione e spremitura ripetuta si ottiene così un succo
bianco, saporito e profumato che costituisce il latte di mandorla. Messo a
raffreddare questo succo può essere dolcificato con poco zucchero. Il latte di
mandorla così preparato può essere utilizzato per una buona colazione con
l'aggiunta del pane integrale o di grano duro a lievitazione naturale, ma anche
come una bevanda, rinfrescante e molto dissetante.

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